Giovanni 14, 21-26 con il commento di don Davide Arcangeli



Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Gli disse Giuda, non l’Iscariòta: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?».
Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

Meditazione
Nella circolazione dell’amore che si stabilisce tra il Padre e il credente, il primato è da attribuire all’amore di Dio. È lui che ci ha amato per primo e, con il dono della vita, ci ha offerto anche la possibilità di una comunione d’amore con lui.
Tuttavia questa offerta d’amore da parte del Padre non può realizzarsi senza la libera adesione e collaborazione dell’uomo, che il Vangelo di Giovanni sintetizza con la formula “osservare i miei (=di Gesù) comandamenti”. Non è una legge imposta dall’alto ed esterna all’uomo, ma è la Legge stessa dell’amore che Gesù ha rivelato al mondo, con la sua vita radicalmente donata a Dio e ai fratelli. Osservare i comandamenti significa aprirsi alla rivelazione di un amore più forte dell’egoismo, dell’individualismo e dei rapporti di potere, un amore che proviene dal Padre e che è in grado di trasformare tutte le nostre relazioni. 
Se questo amore è in circolo nelle nostre relazioni, allora possiamo affermare di osservare la Parola di Gesù e siamo certi che Egli si manifesta nella nostra vita. La manifestazione di Gesù e del Padre non è qualcosa che attendiamo alla fine del mondo, ma è l’esperienza quotidiana di una nostra intima partecipazione all’amore del Padre e del Figlio. Essi ogni giorno prendono dimora in noi, ossia fanno di noi un tempio, il tempio della loro presenza nel mondo. 
Come ciò si realizza?
Per la potenza dello Spirito Santo, colui il cui nome è Paraclito, ossia “chiamato a stare presso di noi”, che insegnerà e ricorderà ai discepoli tutto ciò che riguarda il Figlio e il Padre. Invochiamo ogni giorno lo Spirito Santo, perché sia guida dei nostri passi e illumini le nostre scelte e ci immerga sempre più nell’amore del Figlio e del Padre. 

 

Recita
Simona Mulazzani

Musica di sottofondo
P.H.Erlebach. Halleluja. Performer Michel Rondeau. Diritti Creative Commons. musopen.org

Meditazione
Don Davide Arcangeli

Scarica la nostra App su