11 Aprile: San Stanislao (Biografia dialogata)



San Stanislao (11 aprile)
Cosa accomuna il missionario Jesus Reynaldo Roda, Andrea Santoro, Thaier Saad Abdal, Jacques Hamel e tanti altri preti? Il fatto di essere stati uccisi mentre pregavano..

Ma questo cosa c’entra col santo che la Chiesa festeggia quest’oggi?
In questo giorno celebriamo Stanislao, ucciso anch’egli mentre pregava, anzi, mentre celebrava la più grande delle preghiere, stava infatti presiedendo l’Eucaristia. Chissà, forse è il “sogno” nascosto di ogni ministro ordinato, quello di rendere la vita proprio nel momento in cui sta celebrando il sacrificio del suo Signore, che per primo ha dato la vita per lui..

Chi era Stanislao?
Nato probabilmente il 26 luglio del 1030, in una cittadina polacca della diocesi di Cracovia, studiò inizialmente presso i benedettini della medesima città, per poi perfezionare gli studi in Belgio, a Liegi. Morto il vescovo di Cracovia Lamberto, papa Alessandro II lo nominò successore, caldeggiato anche, oltre che dal popolo e dal clero, dallo stesso re Boleslao II, detto “l’Ardito”, molto stimato per diverse iniziative: imprese militari, valorizzazione delle terre, riforme giuridiche ed economiche, ed altro ancora.

Per quale ragione fu ucciso, e da chi?
Il rapporto tra vescovo e re – per alcuni si trattava addirittura di vera e propria amicizia – durò fino a che Boleslao II non si invaghì di una nobildonna di nome Cristina, che fece rapire, suscitando ovviamente lo scandalo di tutto il popolo. Stanislao prima lo minacciò di scomunica, e in seguito gli fu comminata. Il re, accecato dall’odio per colui che prima gli era amico, ma poi lo aveva accusato e sfidato pubblicamente, lo fece trucidare nella chiesa di san Michele, proprio durante la celebrazione dell’Eucaristia. Alcuni sostengono che ad ucciderlo sia stato Boleslao stesso, dato che le sue guardie si erano ritirate, impedite a causa di una “forza” misteriosa, forse l’incapacità di eliminare un “uomo di Dio”. Il re quindi, rimproverando la loro debolezza, si avvicinò a Stanislao e con la spada lo freddò crudelmente. Ma la sua sete di vendetta necessitava di ben altro: tagliò il naso e le labbra del vescovo, ne fece trascinare il cadavere fuori della chiesa e, fattolo a pezzi, lo disperse per i campi, dandolo in cibo agli uccelli e alle bestie selvagge.

Cos’altro sappiamo di Stanislao?
In seguito alla sua morte, avvenuta nel 1079, dopo quindi appena sette anni di reggenza della diocesi di Cracovia, venne canonizzato da Innocenzo IV il 17 agosto 1253 nella basilica di San Francesco d’Assisi, consacrata proprio nel medesimo anno. 

Che ne fu invece di re Boleslao?
San Gregorio VII lo scomunicò, facendone decadere tra l’altro la dignità regale. Il re, da parte sua, ormai perseguitato non solo dal rimorso per quanto commesso, ma anche dai suoi stessi sudditi, cercò e trovò rifugio presso il re d’Ungheria Ladislao I. Quanto fatto in seguito ci lascia pensare che si sia realmente pentito: intraprese un pellegrinaggio a Roma, ma, giunto in Carinzia, bussò alle porte di un monastero benedettino, chiedendo di potervi restare fino alla fine dei suoi giorni. Vi rimase infatti fino alla morte, giunta nel 1081, dopo aver fatto penitenza e svolto i lavori più umili.   

Ti chiediamo Signore, per la potente intercessione di Stanislao, di non tacere davanti alle ingiustizie che ci circondano, e di poter chiudere gli occhi a questa vita solo dopo averla celebrata in pienezza.        

 

Recita
Daniela Santorsola, Cristian Messina

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

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