Lodi



Testo delle Lodi
Celebriamo le lodi nella domenica di Quaresima. La morte è il lato della vita rivolto dall'altra parte rispetto a noi, è il lato non illuminato da noi. Ma c'è un'altra dimensione che «è rivolta dall'altra parte rispetto a noi» e che si affaccia sul mistero, sull'eterno e sull'infinito. Cristo è venuto per far balenare davanti ai nostri occhi anche quest'altra faccia della morte, il suo profilo illuminato dalla luce della Pasqua.

O Dio, vieni a salvarmi.
Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo. *
Come era nel principio, e ora e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.

Inno di Quaresima
Sono qui, conosco il tuo cuore,
con acqua viva ti disseterò.
Sono io, oggi cerco te,
cuore a cuore ti parlerò.

Nessun male più ti colpirà
il tuo Dio non dovrai temere,
se la mia legge in te scriverò
al mio cuore ti fidanzerò
e mi adorerai in Spirito e Verità.

Ogni domenica è Pasqua. Anche in quaresima.All'alba di ogni mattino domenicale il velo si squarcia e si intuisce l'oltrevita, l'altro viso della morte, un viso immerso nella luminosità divina. Là non ci sarà più la morte, né lutto né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate. Occorre saper guardare oltre anche nei tempi di deserto e di morte.

Inno del giorno
Nella santa assemblea,
o nel segreto dell'anima,
prostriamoci ed imploriamo
la divina clemenza.

Dall'ira del giudizio
o Padre buono, liberaci.
Non togliere ai tuoi figli
il segno della tua gloria.

Ricorda che ci plasmasti
con il soffio del tuo Spirito:
siam tua vigna, siamo il tuo popolo,
e l'opera delle tue mani.

Perdona i nostri errori,
e sana le nostre ferite,
e guidaci con la tua grazia
alla vittoria pasquale.

Sia lode al Padre altissimo,
al Figlio al Santo Spirito
com'era nel principio,
ora e nei secoli. Amen.

Il salmo che segue è un inno processionale.La processione sembra snodarsi per le vie di Gerusalemme. L'ebreo in festa eleva a Dio una lode di ringraziamento, il cui messaggio è essenziale: anche quando si è nell’angoscia bisogna conservare alta la fiaccola della fiducia, perché la mano potente del Signore conduce il suo fedele alla vittoria sul male e alla salvezza.

Ant. Il Signore ci ha liberati dal laccio del nemico: eterna la Sua Misericordia

Salmo 117
Celebrate il Signore, perché è buono; *
perché eterna è la sua misericordia.

Dica Israele che egli è buono: *
eterna è la sua misericordia.

Lo dica la casa di Aronne: *
eterna è la sua misericordia.

Lo dica chi teme Dio: *
eterna è la sua misericordia.

Nell'angoscia ho gridato al Signore, *
mi ha risposto, il Signore, e mi ha tratto in salvo.

Il Signore è con me, non ho timore; *
che cosa può farmi l'uomo?

Il Signore è con me, è mio aiuto, *
sfiderò i miei nemici.

E' meglio rifugiarsi nel Signore *
che confidare nell'uomo.

E' meglio rifugiarsi nel Signore *
che confidare nei potenti.

Tutti i popoli mi hanno circondato, *
ma nel nome del Signore li ho sconfitti.
Mi hanno circondato, mi hanno accerchiato, *
ma nel nome del Signore li ho sconfitti.

Mi hanno circondato come api, †
come fuoco che divampa tra le spine, *
ma nel nome del Signore li ho sconfitti.

Mi avevano spinto con la forza per farmi cadere, *
ma il Signore è stato mio aiuto.
Mia forza e mio canto è il Signore, *
egli è stato la mia salvezza.

Grida di giubilo e di vittoria, *
nelle tende dei giusti:

la destra del Signore ha fatto meraviglie, †
la destra del Signore si è alzata, *
la destra del Signore ha fatto meraviglie.

Non morirò, resterò in vita *
e annunzierò le opere del Signore.

Il Signore mi ha provato duramente, *
ma non mi ha consegnato alla morte.

Apritemi le porte della giustizia: *
entrerò a rendere grazie al Signore.
E' questa la porta del Signore, *
per essa entrano i giusti.

Ti rendo grazie, perché mi hai esaudito,
perché sei stato la mia salvezza.

La pietra scartata dai costruttori *
è divenuta testata d'angolo;
ecco l'opera del Signore: *
una meraviglia ai nostri occhi.

Questo è il giorno fatto dal Signore: *
rallegriamoci ed esultiamo in esso.
Dona, Signore, la tua salvezza, *
dona, Signore, la tua vittoria!

Benedetto colui che viene nel nome del Signore. *
Vi benediciamo dalla casa del Signore;

Dio, il Signore è nostra luce. †
Ordinate il corteo con rami frondosi *
fino ai lati dell'altare.

Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie, *
sei il mio Dio e ti esalto.
Celebrate il Signore, perché è buono: *
eterna è la sua misericordia.

Gloria al Padre e al Figlio, *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. Il Signore ci ha liberati dal laccio del nemico: eterna la Sua Misericordia

Lettura breve Ne 8, 9. 10
Questo giorno è consacrato al Signore vostro Dio; non fate lutto e non piangete! Perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza.

Responsorio quaresimale
Se la mia legge in te scriverò
al mio cuore ti fidanzerò
e mi adorerai in Spirito e Verità.

Il Benedictus ci racconta la storia della salvezza. Zaccaria si fa portavoce dell'intera umanità benedicendo il Dio che non ha dimenticato il nostro pianto.

Cantico di Zaccaria Lc 1, 68-79
Benedetto il Signore Dio d'Israele, *
perché ha visitato e redento il suo popolo,

e ha suscitato per noi una salvezza potente *
nella casa di Davide, suo servo,

come aveva promesso *
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:

salvezza dai nostri nemici, *
e dalle mani di quanti ci odiano.

Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri *
e si è ricordato della sua santa alleanza,

del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, *
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,

di servirlo senza timore, in santità e giustizia *
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo *
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,

per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza *
nella remissione dei suoi peccati,

grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, *
per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge,

per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre *
e nell'ombra della morte

e dirigere i nostri passi *
sulla via della pace.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

Invocazioni
Rendiamo grazie al Redentore che ci ha meritato questo tempo di misericordia e preghiamo perché ci conceda il dono della gioia per la salvezza ritrovata:
E mi adorerai in Spirito e Verità
e mi adorerai in Spirito e Verità...

Cristo, vita nostra, che mediante il battesimo ci hai sepolti con te nella morte, per renderci partecipi della tua risurrezione,
- donaci di camminare oggi con te nella vita nuova.

Signore, che sei passato fra la gente, sanando e beneficando tutti,
- concedi anche a noi di essere sempre pronti al servizio dei fratelli.

Fa' che ci impegniamo a costruire insieme un mondo più umano e più giusto,
- nella costante ricerca del tuo regno.

Gesù, medico dei corpi e delle anime, guarisci le profonde ferite della nostra umanità,
- perché possiamo godere pienamente dei doni della tua redenzione.

Padre nostro
Pater noster, qui es in cælis:
sanctificétur Nomen Tuum:
advéniat Regnum Tuum:
fiat volúntas Tua,
sicut in cælo, et in terra.
Panem nostrum
cotidiánum da nobis hódie,
et dimítte nobis débita nostra,
sicut et nos
dimíttimus debitóribus nostris.
et ne nos indúcas in tentatiónem;
sed líbera nos a Malo. Amen.

Orazione
Mostraci la tua continua benevolenza, o Signore, e assisti il tuo popolo, che ti riconosce suo pastore e guida; rinnova l'opera della tua creazione e custodisci ciò che hai rinnovato. 
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

Il Signore vi benedica, vi preservi da ogni male e vi conduca alla vita eterna.
Amen.

Recita
Franco Mastrolonardo, Paola Ragni, Valentina Rastelli, Simone Golinucci, Martina Pasini, Maria Magdalene Savini, Chiara Marcattili

Musica di sottofondo
Al salmo Autore J. Brahms. Symphony No. 1 in C Minor, Op. 68 - III. Un poco allegretto e grazioso. Czech National Symphony Orchestra
Suoni di ambiente Suono del vento in inverno dal sito freesound.org

Canti
Inno Autore: Petra Rossi. Canta Petra Rossi. Suona Federico Fabbri.
Canone Gesù e la Samaritana. Autore: A.De Luca, B.Conte. Cantano Danilo Concordia e Susanna Rossi. Suona Gabriele Fabbri.
Benedictus Autore: anonimo. Cantano le Sorelle clarisse di Sant'Agata Feltria.
Padre nostro Cantano e suonano le Sorelle clarisse di Sant'Agata Feltria

Immagine
L'immagine è tratta da www.pexels.com

Preghiera liturgica
Le Lodi e i Vespri in Pregaudio, come sapete, non coincidono esattamente con il salterio canonico. In questo tempo di Quaresima, inoltre, è stato pensato un vero e proprio percorso spirituale alternativo, certamente utile alla elaborazione dei temi quaresimali quali: la conversione, la tentazione, il peccato, il dolore e la morte, la misericordia e la grazia. Abbiamo chiamato questo cammino: "dal lunedì alla domenica; dalle lacrime amare alle lacrime di gioia”. In fondo alla pagina trovate i dettagli del percorso.
I sottofondi musicali sono sobri, giusto all’inizio con un vento invernale misto ad acqua e neve. I salmi per la maggior parte sono penitenziali. Le didascalie tracciano i contenuti di fondo. I canti e i canoni sono cantati dai ragazzi del Punto Giovane, mentre Benedictus, Magnificat e Pater sono cantati dalle clarisse di sant’Agata Feltria.

Quaresima: i contenuti
Il percorso delle lodi e dei vespri che proponiamo per la quaresima è un invito ad un vero e proprio cammino spirituale di conversione e di vita nuova.
Come sapete la liturgia che proponiamo con Pregaudio ha uno stile semplice e semplificato rispetto a quella “canonica”. Riteniamo però abbia il vantaggio di arrivare con più facilità al cuore dell’uomo e della donna dei nostri giorni almeno per questi motivi: per le didascalie che spiegano i contenuti, per i canti a portata di un orecchio contemporaneo e per le fresche voci recitanti dei ragazzi.
Inoltre la scelta che abbiamo fatto, cioè di strutturare una cadenza settimanale dove ogni giorno acquisisce una importanza strategica, anche questo aiuta a pregare più facilmente.
Passiamo ora al cammino quaresimale.
In quaresima il ritmo settimanale di Pregaudio tende a muovere "l’orante delle preghiere in audio" dal pianto amaro per la constatazione dei propri peccati al pianto gioioso della salvezza ritrovata.
Il viaggio comincia sempre il lunedì, tenendo conto che la domenica è sempre per noi giorno primo e ultimo, culmine e fonte della settimana e di tutta la vita spirituale.

Diciamo pure che il lunedì si parte, ma se non ci fosse la domenica, ogni partenza sarebbe vana!
Comunque sia il lunedì inizia questo viaggio nel deserto della nostra anima ed è caratterizzato subito dal pianto. Il pianto è l’elemento emotivo per antonomasia, come a dire che il primo impatto con i nostri peccati avviene sempre dentro la sfera emozionale. Gli stessi padri del deserto, maestri dello spirito, intenditori degli spiriti malvagi, capaci di un discernimento profondo e razionale, proprio loro chiedevano con insistenza il dono delle lacrime. Ogni movimento spirituale parte dalle passioni per arrivare al cuore. Le passioni sono la parte corporea, la superficie. Non possiamo certo fermarci lì, ma è imprescindibile il fatto che dobbiamo partire da lì. La stessa preghiera comincia con l’atteggiamento del corpo, con le parole della bocca, il canto, la disciplina della postura. Poi si entra nella preghiera mentale, quella razionale, del ragionamento, della elaborazione meditativa ed infine si arriva alla preghiera del cuore che ci trasforma e muove tutto l’organismo vivente alla preghiera. A quel punto tutto diventa preghiera.
Ma quello è un punto di arrivo.
Occorre partire dall’inizio. Così il nostro cammino di conversione ha un inizio che impatta con la nostra parte emotiva.
Quindi piangiamo. Piangiamo di fronte alle nostre brutture, di fronte ai nostri peccati, mischiati a tanti sensi di colpa. Ha pianto Pietro al canto del gallo lacrime amare di pentimento e ha pianto di tristezza la Maddalena di fronte al sepolcro vuoto. Quei pianti sono stati sorgente improvvisa di vita nuova.
Quindi il lunedì constatiamo emotivamente le nostre brutture. Chiediamo a Dio di vedere i nostri peccati. Diceva un padre spirituale al suo figlio che chiedeva di vedere gli angeli: "procurati di vedere i tuoi peccati e non gli angeli. Solo così camminerai nella santità”.
Ma vedere i peccati porta anche una vera amarezza, come scriveva il curato d’Ars: “ho visto il cuore di un gentiluomo e ne ho provato ribrezzo”. E il gentiluomo era lui!

Il martedì apriamo gli occhi di fronte al peccato e cominciamo ad elaborarlo diciamo in maniera più razionale. E' il passaggio della consapevolezza. Dobbiamo riconoscere le ferite e dargli un nome. Ma non solo. Dobbiamo anche essere capaci di metterli di fronte a Gesù. Verbalizzare il nostro stato d’animo e dare un nome alle lacrime non è cosa facile. Forse in questa fase occorre qualcuno che ci aiuti. Ma il confessare a Gesù il peccato, ebbene, quella è solo cosa nostra. Quante grida nel vangelo. Il cieco di Gerico urla a Gesù la sua cecità e non si lascia intimidire dalla folla benpensante che gli ordina di tacere. Oltre la capacità razionale di elaborare le ferite occorre quindi una capacità volitiva, quasi testarda, di confessare il peccato. E qui si entra nel terzo giorno, il mercoledì.

Ricordiamoci sempre che il mercoledì è l’ingresso al Triduo Pasquale. E’ un giorno di cerniera. Nei vari tempi liturgici, in Pregaudio, il mercoledì è collegato allo Spirito Santo che, come in una epiclesi, fa sbocciare il dono che ci viene dall’alto: Gesù. Se nei primi tre giorni è l’uomo che cammina verso Dio, dal giovedì è Dio che cammina verso l’uomo. Diceva Sant'Agostino : "non ti avrei mai trovato se tu non mi avessi cercato”.
Il mercoledì il passo è difficile. Occorre accettare l’essere peccatori e presentarsi nudi davanti a Gesù. Come il lebbroso nella sinagoga, al quale Gesù chiede davanti a tutti gli scribi e farisei di mettersi al centro e di tendere la mano malata. Questo passo ci blocca. Prendiamo paura. La paura è una malattia dello spirito. Avete mai visto qualcuno assalito dalla paura? Il suo viso è orribile: quella fissità dello sguardo, quel tremore animalesco, quella difesa supplichevole. La paura fa perdere all’uomo la sua umanità. Non sembra più una creatura di Dio, ma del diavolo; diventa un essere devastato, sottomesso. Infatti questo è il tempo del principe di questo mondo.
Ma perché abbiamo paura? E di chi abbiamo paura? Abbiamo paura di Dio, del suo giudizio. Allora il diavolo coglie il momento propizio e volge l’accusa a suo vantaggio. Ci fa passare Dio come un nemico e con un gioco di prestigio ci fa vedere, come ad Eva nel paradiso, un mondo certamente migliore di quello che stiamo vivendo. Basta tornare indietro, rimettere gli abiti del peccato e affidarci a lui, spietato mentitore, venditore a basso prezzo della felicità illusoria. E di nuovo cadiamo nella trappola. Siamo sua preda. Griderà san Paolo: “vedo il bene e seguo ancora il male”... "Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte?".

Si arriva così al giovedì.
Il giovedì è Gesù a prendere l’iniziativa. Se l’umanità è schiava del peccato Gesù decide di assumere l’umanità e di sposarla per come è. Inevitabilmente accetta di subire anche lui la condizione di schiavo. Ma nel giorno e nella notte in cui assapora il peggiore dei dolori spirituali, cioè il tradimento dei suoi amici, consegna a tutti noi la sua fedeltà. Sarà con noi per sempre nel pane e nel vino. Poi quello scambio di prigionieri. Barabba il peccatore rilasciato e Gesù il giusto condannato. E’ metafora certamente di uno scambio epocale nella storia della salvezza: l’uomo peccatore viene rilasciato e Gesù viene condannato al suo posto.

Il venerdì Gesù paga il male che abbiamo fatto. Avevamo paura di presentarci nudi di fronte a Dio. E’ ora Dio che si presenta nudo di fronte a noi. Avevamo paura di essere giudicati da Lui, ora è Lui che si lascia giudicare da noi. E’ salito sulla croce e ha fatto il cammino che da soli non saremmo mai riusciti a fare: inchiodare sulla croce i nostri peccati. L’ha fatto Lui per noi. Gesù è morto per noi. Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.

Il sabato è il giorno dell’attesa. Ma è anche il giorno di Maria, perché è lei l’unica che attende con la fede pasquale. Noi invece siamo dispersi, liberati si, ma senza un pastore che ci guidi. Il nostro maestro lo abbiamo visto morire in croce. Non riusciamo a vedere oltre. Il venerdì ci ha liberati dal peccato, ora occorre essere liberati per la gioia. Il sabato la terra è attonita, muta, in attesa. Il sabato è anche ricerca di Dio. Dio è morto diceva Nietzsche. Ma l'uomo nel profondo del suo cuore continua instancabilmente a sperare. Se Dio fosse morto che senso avrebbe vivere?

La Domenica è il giorno della Resurrezione. Cosa è successo? Mentre noi abbiamo guardato Gesù morto in croce e deposto nel sepolcro, in realtà lo stesso Gesù è stato liberato dalla morte. La Vita non poteva essere vinta dalla morte. Non solo. Gesù portando con se fino all'eccesso della sofferenza tutta la nostra umanità che ha fatto sua per sempre, ha vinto la morte anche per noi. Così il principe di questo mondo rimane, sgomento, senza preda. Lui il carceriere delle nostre anime diventa lui stesso prigioniero. La Domenica viviamo questo anticipo di paradiso. Ed è gioia piena. Anche nel tempo quaresimale. Dio è morto, ma oggi è risorto. Siamo stati liberati dal tiranno e siamo stati liberati per una vita nuova. Ritroviamo il senso, il significato profondo della vera felicità, che è l'amore! Ora non abbiamo più paura.

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