10 Febbraio: Santa Scolastica (Biografia dialogata)



Santa Scolastica (10 febbraio)
La Chiesa festeggia oggi Santa Scolastica, vergine. Cosa sappiamo di lei?
Nacque a Norcia verso il 480 e morì a Montecassino intorno al 547, per il resto le notizie a nostra disposizione sono davvero poche, tutte donateci da San Gregorio Magno il quale, tracciando la vita di San Benedetto, riferisce anche della sorella, o forse gemella.

Cosa ci dice Gregorio?
Prima di ascoltare la sua fonte autorevole val la pena cedere la parola ad Attilio Stendardi che, in un introduzione alla vita di Benedetto, afferma: «Molto.. si è congetturato sugli anni di Norcia, sull’infanzia e sull’adolescenza di Benedetto e Scolastica.. Si è pure detto che i due fossero gemelli; ed altri.. (hanno) aggiunto che la loro santa genitrice sarebbe morta nel partorirli. Cedendo alquanto alla fantasia, non è difficile rivederli bambini, pacifici e sereni, innamorati della vita, spaziare con avidi occhi gli orizzonti incantevoli su quella che oggi si chiama “Piana di Santa Scolastica”..» (GREGORIO MAGNO, Vita di San Benedetto e la Regola, Città Nuova).

Ma torniamo a San Gregorio..
Questo grande papa ha sintetizzato la vita del padre del monachesimo occidentale in 38 capitoletti, dedicandone un paio, i numeri 33 e 34, all’incontro di Benedetto con l’amata sorella Scolastica. Si tratta di due episodi molto celebri: il primo relativo ad un miracolo operato da Scolastica, il secondo della sua morte.

Quale prodigio ha compiuto esattamente?
Esponendo la vita di Benedetto a mo’ di dialogo, con un certo Pietro, Gregorio afferma: «Egli aveva una sorella di nome Scolastica, che fin dall’infanzia si era anche lei consacrata al Signore. Essa aveva l’abitudine di venirgli a fare visita, una volta l’anno, e l’uomo di Dio le scendeva incontro.. in un possedimento del Monastero (di Montecassino). Un giorno.. Trascorsero la giornata intera nelle lodi di Dio ed in santi colloqui.. (ma) l’ora si era protratta più del consueto.. (così Scolastica) gli rivolse questa preghiera: “Ti chiedo proprio per favore: non lasciarmi per questa notte, ma fermiamoci fino al mattino, a pregustare, con le nostre conversazioni, le gioie del cielo..”».

Cosa rispose il fratello?
Benedetto fu perentorio e rifiutò la richiesta. Scolastica allora «si immerse in profonda orazione. Quando sollevò il capo dalla tavola, si scatenò una tempesta di lampi e tuoni insieme con un diluvio ..», al punto che l’abate non poté più uscire dall’abitazione. Il fratello, prosegue Gregorio, «contrariamente a quanto voleva, si trova di fronte ad un miracolo, strappato all’onnipotenza divina dal cuore di una donna.. “Dio è amore; fu quindi giustissimo che potesse di più colei che amava di più!». L’episodio, per quanto celebre, non smette di stupirci, sia per la potenza della preghiera, fatta con amore, sia per la bellezza che si cela in un gesto oggi forse un po’ perduto: il dialogo tra persone in carne ed ossa. Se poi il contenuto dello stesso riguarda la vita beata che ci attende, beh, davvero si può toccare il cielo con un dito!

Del secondo episodio, invece, cosa sappiamo?
Lasciamo nuovamente la parola a Gregorio: «Il giorno seguente tutti e due, fratello e sorella, fecero ritorno al proprio monastero. Tre giorni dopo Benedetto era in camera a pregare. Alzando gli occhi al cielo, vide l’anima di sua sorella che, uscita dal corpo, si dirigeva in figura di colomba, verso le misteriose profondità dei cieli. Ripieno di gioia.. rese grazie a Dio onnipotente con inni e canti di lode..». Scolastica fu poi seppellita dal fratello nel sepolcro che egli aveva già preparato per sé. Un sepolcro che, appena quaranta giorni dopo, andò ad occupare lo stesso Benedetto: «Avvenne così – conclude Gregorio – che neppure la tomba poté separare quelle due anime, la cui mente era stata un’anima sola in Dio».

Insegnaci, Scolastica, a parlare delle “cose celesti” su questa terra, e ad ascoltare con il cuore, non solo le persone che amiamo, ma anche quelle che il Signore ci mette davanti ogni giorno.

Recita
Simona Mulazzani, Massimo Alberici

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

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