Marco 1, 21-28 con il commento di Enzo Bianchi (da "Uomini e profeti")



Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, a Cafarnao, insegnava. Ed erano stupìti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

Meditazione
Innanzitutto compie un’azione che era possibile a tutti gli ebrei uomini che avevano compiuto il tredicesimo anno: potevano essere invitati a leggere le Scritture ed eventualmente a spiegarle. Gesù è un Rabbi, oltretutto, cioè è riconosciuto come Rabbi. Non sappiamo dove lui ha studiato, certamente non a Gerusalemme, certamente non in scuole sul lago di Tiberiade, perché altrimenti le testimonianze degli Ebrei direbbero è stato discepolo di questo o di quest’altro. Come abbiamo detto più volte, con ogni probabilità Gesù ha studiato in queste Comunità, in questi gruppi monastici ante litteram, presenti nel deserto. E certamente ha una competenza nello spiegare le Scritture. predica dunque sulla pericope, non sappiamo il testo, se era della Torà o dei Profeti, su cui Gesù ha preso la parola, ma ecco che subito insegna in una maniera che la gente percepisce nuova. Non insegna come un professionista, non insegna come uno che lo fa per mestiere, ha una parola forte, autorevole, ha euxosia. L’euxosia è ciò che rende una parola affidabile. I mestieranti, quelli che fanno di mestiere gli spiegato della Parola di Dio, non hanno mai questa parola che percuote, non hanno mai questa parola affidabile, per cui la gente può dire “Mi affido”. Sentono la Parola che è ripetuta, sovente senza convinzione, e poi in persone nelle quali non c’è coerenza, per cui la Parola di Dio non esce affidabile. Ecco questa è la prima reazione che tutti i vangeli diranno e anzi in maniera ancora più precisa, Gesù ha questa autorevolezza che è quella del profeta. Ma ecco, proprio quando lui insegna, e insegna la Buona notizia, nella sinagoga c’è un uomo che è posseduto da uno spirito impuro, il quale gli dice:Tu sei venuto per farmi perder terreno, per rovinarmi ma io so chi tu sei! Ecco la prima confessione di fede: io so che tu sei il Santo di Dio. Ma Gesù lo minaccia, lo sgrida fortemente e gli dice di uscire da quell’uomo e l’uomo in quel momento fu guarito. Ecco noi siamo di fronte agli indemoniati particolarmente presenti nel Vangelo di Marco. (E' impressionante però che la prima confessione di fede venga da uno spirito impuro, venga da un demonio...) Perché i demoni sanno benissimo chi è Dio e chi è il suo inviato, ma Gesù sta togliendo terreno al Male tramite la Parola affidabile, l’insegnamento della Parola di Dio e questo togliere terreno al Male, insomma, è ciò che contraddistingue Gesù. Da quel momento si diffonde la fama di Gesù come profeta predicatore e come profeta taumaturgo.

Recita
Simona Mulazzani

Musica di sottofondo
Arrangiamento con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Enzo Bianchi, priore della Comunità monastica di Bose (BI). Brano tratto da "Uomini e profeti", trasmissione di RaiTre

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