Giovanni 20, 1-9 con il commento di don Franco Mastrolonardo



Testo del Vangelo
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti

Meditazione
Maria di Magdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio. Quanta fretta ha questa donna! Sono passate poche ore dal riposo sabbatico ed eccola già di mattina presto, nel primo giorno della settimana che noi cristiani chiamiamo oggi domenica, va al sepolcro. Probabilmente per cospargere di unguento il corpo di Gesù, come si era soliti fare per la sepoltura. Quanta fretta, Maddalena! Cosa ti spinge ad andare così presto lì al sepolcro? Tu eri innamorata di Gesù, lo sappiamo, forse avresti voluto dirglielo. Ti è mancata quell’audacia, ora non lo puoi fare più. Lui, il Maestro è morto. E’ questo allora che ti spinge? Il senso di colpa di non aver potuto dire ciò che avresti voluto? Ma basterà ora ungere con qualche aroma il suo corpo per recuperare il tempo perduto? Non credo. Anche tu finirai per vivere di nostalgie e di colpevolezze, anche tu non sfuggirai a quella condanna certa di non aver mai amato pienamente, perché hai già sperimentato l’amore fallace degli uomini. L’unico che ti poteva amare pienamente era Lui, il Maestro. Ma ora è morto, rassegnati, Maria Maddalena! Evita di correre, ripercorrendo quella via dolorosa, come se potessi far tornare indietro il tempo. Ma ci deve essere qualcos’altro. Perché sei così decisa, così ostinata ad andare così presto al sepolcro? Cosa ti muove? Non ricordate le parole del Maestro:”Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti?” Ciò che morto è morto: non parla, non dialoga, non ti interpella. Guardare ancora il suo volto non appagherà i tuoi ideali nobili. Accontentati di un ricordo, di una nostalgia. Perché hai bisogno di andare al sepolcro, Maria Maddalena? Tu non hai bisogno di una sua immagine, tu hai bisogno di Lui, della Sua persona, ma speri di trovarlo vivo? Non sarà che tu corri per incontrarlo vivo? Tutti hanno visto che è morto. Se fosse vivo dovremmo dire che è morto e dopo è rivissuto, cioè risuscitato. E no cara Maddalena! Questo sarebbe troppo bello per esser perché se così fosse il vantaggio sarebbe che non muore più, perché ha trovato l’antivirus alla morte. Ma se così fosse, allora Lui, il Maestro davvero era il creatore della vita, il Figlio di Dio. Ma non sarà, Maria di Magdala, che nella testa ti frullano tutte queste cose? Ecco sei arrivata. Toh, il sepolcro è aperto! Chi avrà spostato quel masso? E ora cosa fai? Sei spaventata. Torni indietro, corri, cerchi aiuto. Cerchi qualcuno che condivida. Vai dai discepoli, dai suoi amici. Ecco subito Pietro e Giovanni che partono. Eccoli come te adesso corrono anche loro: Giovanni è più veloce, Pietro è più lento. Non solo perché Giovanni è più giovane, è più forte, ma perché è puro, è senza macchia, è semplice, è il prediletto. Pietro invece ha il peso del peccato, porta un fardello enorme, il fardello del rinnegamento ed è più lento. Ma quando arrivano al sepolcro Giovanni aspetta, aspetta il capo, aspetta colui che è stato scelto da Gesù. E’ ancora lui il capo. Con grande umiltà, con grande onestà Giovanni fa entrare Pietro dentro il sepolcro. Guardano. Non avevano ancora capito. La Resurrezione è accaduta ma gli occhi degli uomini la colgono pian piano. La Resurrezione si dispiega nel tempo. Avremo questo tempo pasquale, questo tempo di cinquanta giorni, per entrare dentro il grande mistero della gioia. Il Mistero della Resurrezione.

Recita
Simona Mulazzani

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Musica di sottofondo
P.H.Erlebach. Halleluja. Performer Michel Rondeau. Diritti Creative Commons. musopen.org

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