Vespri



Nel momento in cui chiuderemo gli occhi a questa terra, la gente che sarà vicino a noi dirà: è morto.Don Oreste è morto. In realtà è una bugia. Sono morto per chi mi vede, per chi sta lì. Le mie mani saranno fredde, il mio occhio non potrà più vedere, ma in realtà la morte non esiste perché appena chiudo gli occhi a questa terra mi apro all'infinito di Dio. Noi lo vedremo, come ci dice Paolo, faccia a faccia, così come Egli è. E si attuerà quella parola che la sapienza dice al capitolo 3: Dio ha creato l'uomo immortale, per l'immortalità, secondo la sua natura l'ha creato. Dentro di noi, quindi, c'è già l'immortalità, per cui la morte non è altro che lo sbocciare per sempre della mia identità, del mio essere con Dio. E' il momento dell'abbraccio con il Padre, così atteso nel cuore di ogni uomo, nel cuore di ogni creatura.

Testo del Vespro
Celebriamo i Vespri nella memoria dei nostri defunti. Li pensiamo in questo ulteriore cammino di purificazione e preghiamo per loro affinché un giorno possiamo trovarci tutti insieme in paradiso.

O Dio, vieni a salvarmi.
Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo. *
Come era nel principio, e ora e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Canone del giorno
Giorno e notte ho gridato,
Giorno e notte ti ho cercato,
ora guardami, soccorrimi,
che nessuno più mi aiuta.

Nella mia umiliazione,
la mia immensa confusione,
chi con me si rattristasse
invano io cercai,
senza trovare…

Io, straniero ai miei fratelli,
pellegrino per mia madre,
ho guardato
ma non c'era chi potesse
consolarmi…

Tutti camminiamo verso la casa del Padre. Alcuni, già arrivati, ci attendono facendo il tifo per noi. Il Purgatorio è questo ulteriore cammino per arrivare alla casa del Cielo.

Inno dei santi
La festa è di tutti noi, scelti e chiamati da Gesù,
siam nati tutti a vita nuova, un solo Corpo siamo in Lui.

Nel battesimo siamo rinati, dal Suo Corpo siamo nutriti,
dallo Spirito siamo guidati, e dagli angeli accompagnati.

Tutti insieme come fratelli siamo diretti verso il Padre,
lungo le strade della vita desideriamo quella infinita.

E nel cammino ci districhiamo fra l’amor sacro ed il profano,
ma dal cielo alcuni eroi, fanno il tifo proprio per noi.

Sono i beati, i protettori, oggi facciamo festa insieme a loro.
Siamo tutti santi ma essi ci superano di tanto in santità.

Sono gli eletti, i nostri eroi che raggiunti da Gesù,
generosi hanno risposto, al dono d’amore a loro concesso.

Ci sono d’esempio, sono testimoni di umanità santificata,
sono i fari della Chiesa, hanno cambiato il volto della storia.

Eccoci qui davanti al Re, tutti salvati da Gesù
eroi santi e peccatori ma bisognosi del tuo amor.

Non c’è cristiano che non conosca le battute iniziali del salmo che segue. Un testo di grande desolazione affidato alla raffigurazione di un corpo dalle ossa slogate, dalla gola simile a creta riarsa, dal respiro affannato, dalle mani e dai piedi feriti. Attorno, il silenzio di Dio e l’ostilità degli uomini che già si spartiscono l’eredità, convinti di essere di fronte a un maledetto. All’improvviso, il lamento si trasforma in inno di ringraziamento.

Ant. L'abbiamo visto morire sulla croce:
uomo dei dolori, che conosce il soffrire.

Salmo 21
«Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? †
Tu sei lontano dalla mia salvezza»: *
sono le parole del mio lamento.

Dio mio, invoco di giorno e non rispondi, *
grido di notte e non trovo riposo.

Eppure tu abiti la santa dimora, *
tu, lode di Israele.
In te hanno sperato i nostri padri, *
hanno sperato e tu li hai liberati;

a te gridarono e furono salvati, *
sperando in te non rimasero delusi.

Ma io sono verme, non uomo, *
infamia degli uomini, rifiuto del mio popolo.

Mi scherniscono quelli che mi vedono, *
storcono le labbra, scuotono il capo:
«Si è affidato al Signore, lui lo scampi; *
lo liberi, se è suo amico».

Sei tu che mi hai tratto dal grembo, *
mi hai fatto riposare sul petto di mia madre.
Al mio nascere tu mi hai raccolto, *
dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio.

Da me non stare lontano, †
poiché l'angoscia è vicina *
e nessuno mi aiuta.

Mi circondano tori numerosi, *
mi assediano tori di Basan.
Spalancano contro di me la loro bocca *
come leone che sbrana e ruggisce.

Come acqua sono versato, *
sono slogate tutte le mie ossa.
Il mio cuore è come cera, *
si fonde in mezzo alle mie viscere.

È arido come un coccio il mio palato, †
la mia lingua si è incollata alla gola, *
su polvere di morte mi hai deposto.

Un branco di cani mi circonda, *
mi assedia una banda di malvagi;
hanno forato le mie mani e i miei piedi, *
posso contare tutte le mie ossa.

Essi mi guardano, mi osservano: †
si dividono le mie vesti, *
sul mio vestito gettano la sorte.

Ma tu, Signore, non stare lontano, *
mia forza, accorri in mio aiuto.
Scampami dalla spada, *
dalle unghie del cane la mia vita.

Salvami dalla bocca del leone *
e dalle corna dei bufali.
Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli, *
ti loderò in mezzo all'assemblea.

Lodate il Signore, voi che lo temete, †
gli dia gloria la stirpe di Giacobbe, *
lo tema tutta la stirpe di Israele;

perché egli non ha disprezzato né sdegnato *
l'afflizione del misero,
non gli ha nascosto il suo volto, *
ma, al suo grido d'aiuto, lo ha esaudito.

Sei tu la mia lode nella grande assemblea, *
scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.

I poveri mangeranno e saranno saziati, †
loderanno il Signore quanti lo cercano: *
«Viva il loro cuore per sempre».

Ricorderanno e torneranno al Signore *
tutti i confini della terra,
si prostreranno davanti a lui *
tutte le famiglie dei popoli.

Poiché il regno è del Signore, *
egli domina tutte le nazioni.

A lui solo si prostreranno
quanti dormono sotto terra, *
davanti a lui si curveranno
quanti discendono nella polvere.

E io vivrò per lui, *
lo servirà la mia discendenza.

Si parlerà del Signore alla generazione che viene; *
annunzieranno la sua giustizia;
al popolo che nascerà diranno: *
«Ecco l'opera del Signore!».

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo. *
Come era nel principio, e ora e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. L'abbiamo visto morire sulla croce:
uomo dei dolori, che conosce il soffrire.

Lettura breve 1Cor 15, 55-56
Dov'è, o morte, la tua vittoria? Dov'è, o morte, il tuo pungiglione? Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la legge. 57 Siano rese grazie a Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo!

Responsorio breve
Tu conosci i miei sentieri,
ora veglia in mia difesa,
sono stato calpestato,
che il tuo aiuto
non mi manchi…
La mia voce ha gridato,
la mia voce ha supplicato,
nella polvere giacevo
ma tu hai preso la mia mano,
mio Signore!

Il Magnificat è la preghiera di Colei che ha generato la Parola. Con Gesù nel grembo Maria esulta e trabocca di gioia. Non c’è un cantico spirituale più bello di questo.

Cantico della Beata Vergine Lc 1, 46-55
L'anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l'umiltà della sua serva. *
D'ora in poi tutte le generazioni
mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente *
e santo é il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

Intercessioni
Uniti nella liturgia di lode, invochiamo il Cristo Signore, perché ci aiuti a servirlo in santità e giustizia tutti i giorni della nostra vita.

Sei stato provato in ogni cosa per divenire simile a noi in tutto fuorché nel peccato,
- Signore Gesù abbi pietà del tuo popolo.

Chiami tutti alla carità perfetta.
- Signore Gesù, santifica il tuo popolo.

Hai voluto che i tuoi discepoli siano sale della terra e luce del mondo,
- Signore Gesù, illumina il tuo popolo.

Sei venuto per servire e non per essere servito,
- Signore Gesù, insegnaci a servirti nei nostri fratelli.

Tu, sei l'irradiazione della gloria del Padre e l'impronta della sua sostanza,
- Signore Gesù, fa' che al termine della vita contempliamo il tuo volto insieme ai tuoi santi.

Padre nostro
Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra…
come in cielo così in terra…
così in terra…
Dacci oggi il nostro pane
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci abbandonare alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.

Orazione
Ascolta, o Dio, la preghiera che la comunità dei credenti innalza a te nella fede del Signore risorto, e conferma in noi la beata speranza che insieme ai nostri fratelli defunti risorgeremo in Cristo a vita nuova. Per Cristo, nostro Signore.
Amen.

Benediciamo il Signore.
Rendiamo grazie a Dio.

 

 

 

Recita
Don Oreste Benzi, Franco Mastrolonardo, Paola Ragni, Gennj Fabbrucci, Antonio Bongiovanni, Valerio Celli, Danilo Concordia

Musica di sottofondo
Alla preghiera di don Oreste Benzi W.A.Mozart Requiem in D minor (K. 626) - III. 2. Tuba mirum. Diritti Creative Commons
Al salmo J.S.Bach. Passione secondo Matteo. IMSLP374123-PMLP0330. Erbarme dich, mein Gott. Accordeana Accordion Orchestra Publisher Info.: Helmond: Accordeana Accordion Orchestra Copyright: Creative Commons Attribution 4.0.

Canti
Inno ai Santi: su musica di “Oh when the Saints go marching in” (tradizionale spiritual). Testo di don Franco Mastrolonardo. Cantano Petra Rossi, Valentina Rastelli ed Emily Lepri. Suonano Filomena Galvani, Jacopo Campagna, Federico Fabbri
Canone Canta e suona Danilo Concordia
Magnificat Autore: Anonimo. Cantano Adelisa Lepore, Susanna Rossi e Valentina Rastelli.
Suona Gabriele Fabbri
Padre nostro Autore: Danilo Concordia su musica di "The Lord's Prayer". Cantano Elisa Grassi e Danilo Concordia. Suona Danilo Concordia.

Siete pronti al mese dei santi?
In questo periodo nei nostri canali social passano tanti spot "anti Halloween". Personalmente non siamo d'accordo con questa "caccia alle streghe".
Invece abbiamo il dovere di rivitalizzare la festa dei santi e la questione della santità. Per troppo tempo abbiam solo insistito sul ricordo dei defunti. Così Novembre è divenuto il mese più triste dell'anno, quello in cui si piangono i morti. E ci siamo dimenticati di parlare di Risurrezione, di Paradiso e di Comunione dei santi! Forse anche per questi motivi è tornata a galla la festa pagana dei morti viventi di Halloween? Chissà!...
Con Pregaudio ci impegnamo a far vivere Novembre come deve essere: il mese della comunione dei santi.
Non una ottava dei defunti, ma una ottava dei santi. Nella prima settimana caratterizziamo il post Vangelo con una catechesi sulla santità a mò di domanda e risposta.
Le lodi e i vespri dei primi due giorni di Novembre saranno particolari. I ragazzi del Punto Giovane hanno realizzato per l'occasione nuove musiche , inni e canti.
Il 2 novembre sarà introdotto da una riflessione di don Oreste Benzi sul senso della morte. Pensate: il nostro amato e "futuro" santo riminese, registrò in questo giorno l'intervento che vi proponiamo, stesso giorno in cui poi salì al cielo.

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