Marco 3, 31-35: "Riconoscersi famiglia nell'amore alla vita". (Commento di M.P.Veladiano da "Uomini e profeti")



Testo del Vangelo
In quel tempo, giunsero la madre di Gesù e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo.
Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano».
Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».

Meditazione
Secondo una visione un po’ libera di questo brano che abbiamo letto che è bellissimo, è riconoscersi famiglia nell'amore alla vita, questa è la famiglia, nell’amore alla vita.
Di qui naturalmente vanno tratte alcune conseguenze, per esempio il fatto che il Cristianesimo non è una religione naturale, non è una religione della natura, del sangue, ma indica un’altra affinità.
C’è stata tutta una fatica di capire questo nella storia, c’è tuttora una fatica, c’è tutta una fatica che, come dire, è registrata nelle Scritture nel momento in cui non si capiva inizialmente se potessero andare oltre il popolo ebraico oppure no, poi adesso invece c’è questa fatica di uscire da questo concetto di natura che sembra definito ma è qualcosa per cui non se ne esce più se si invoca la natura, perchè si è talmente tanto allargata, abbiamo talmente tante conoscenze che non possiamo più definirla con la spontaneità di un tempo, mentre è più possibile al nostro interno, nella nostra esperienza di fede assolutamente riconoscerci famiglia nell’amore alla vita. E’ questo punto d’incontro con chi non crede, andando alla mia vita di scuola, molto spesso capita di incontrare famiglie veramente, veramente tremendamente incapaci di raccontarsi i gesti dell’affetto e dell’amore. Allora i passi che sono possibili sono due gli atteggiamenti possibili o recriminare e lavorare per una specie di ripristino all’indietro in qualche modo, mettere come dei confini. Dire evitiamo che queste cose possano succedere evitando questa dissoluzione della famiglia che sembra minacciata da tutto il mondo. L’alternativa che viene già molto praticata, ho conosciuto per esempio centri di affido familiare meravigliosi che fanno questa operazione di educarci tutti, ma proprio tutti indistintamente, ad essere padri e madri gli uni degli altri. In questo modo magari il ripristino non c’è, però si creano situazione di famiglie di affetti che salvano la vita alle persone.

Recita
Martina Pasini

Musica di sottofondo
Arrangiamento di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

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