8 Settembre: Natività della Beata Vergine Maria (Catechesi dialogata)



Natività della Beata Vergine Maria (8 settembre)
Come mai oggi la Chiesa celebra questa festività, se nessuno dei quattro Vangeli canonici ne parla?
Né i Sinottici né Giovanni ci riportano infatti questo grande evento, di cui solo alcuni Apocrifi parlano, poiché la sua importanza è in relazione ad un’altra nascita, quella di Gesù. La nascita di Maria prelude in altre parole a quella del Salvatore, come l’aurora annuncia il sorgere del sole.
Probabilmente è strano immaginarci anche solamente la nascita di nostra mamma, ma di fatto la sua venuta nel mondo rende possibile non solo la nostra nascita, ma anche la nostra salvezza.

Si tratta di una festa recente o ha radici antiche?
Le sue origini si trovano in Oriente quando, con ogni probabilità, si iniziò a celebrarla dopo la dedicazione di una chiesa eretta a Gerusalemme nel V secolo, presumibilmente sul luogo della nascita della Vergine. Tale chiesa è l’attuale basilica di Sant’Anna, dedicata appunto alla nonna materna di tutti noi.

Come ha fatto ad arrivare in Occidente?
Due secoli dopo, verso la fine del Seicento, sarà papa Sergio I, col suo pontificato (687-701) a farla approdare a Roma. Papa Sergio che non a caso era orientale. Fino al 1917 era inoltre di precetto, un modo per indicarne l’importanza, sottolineata in ogni caso dal fatto che Maria, assieme a Giovanni il Battista e ovviamente a Gesù, è l’unica di cui si festeggi non solo la nascita al cielo, ma anche la venuta in questo mondo.

Quindi è un evento capitale, che indica l’inizio di qualcosa..
Sì, come ci dice il vescovo sant’Andrea di Creta, che ci ricorda che l’odierna festa «è come una pietra di confine fra il Nuovo e l’Antico Testamento. Mostra come ai simboli e alle figure succeda la verità, e come alla prima alleanza succeda la nuova.. Questo – prosegue – è il giorno in cui il Creatore dell’universo ha costruito il suo tempio, oggi il giorno in cui, per un progetto stupendo, la creatura diventa la dimora prescelta del Creatore».

Potremmo allora definire Dio un architetto?
Certo, perché oggi lo festeggiamo in qualità di capo-costruttore! Architetto viene infatti dal greco archè-tèk-ton, che potremmo tradurre con “supremo artefice”, colui che disegna l’edificio e presiede alla sua costruzione. Che immagine suggestiva: Dio che, prima nella “notte dei tempi” se ne sta con i gomiti appoggiati su un tavolino a pensare al suo progetto, poi nel suo cantiere (ovvero il creato) che, con la matita sull’orecchio e il cappello giallo in testa osserva come l’intero universo venga realizzato. Fino a quando, nel progredire dei “lavori in corso”, sbarra gli occhi stupito e gioisce della nascita di Maria, quella bimba che, uscita dal grembo di Anna e sotto gli occhi di Gioacchino, viene alla luce per generare la Luce.

Che meraviglia!
È proprio vero, una meraviglia sottolineataci da san Pier Damiani, il quale afferma: «Oggi è il giorno in cui Dio comincia a mettere in pratica il suo piano eterno, poiché era necessario che si costruisse la casa, prima che il Re scendesse ad abitarla.. Salomone celebrò in modo solennissimo l’inaugurazione di un tempio di pietra. Come celebreremo la nascita di Maria, tempio del Verbo incarnato? ..Come dire che il Creatore nasce dalla creatura?». Già, come dirlo? Celebrando nel migliore dei modi questa festa.

Ti ringraziamo, Maria, per esserti fatta casa di Colui che nessun luogo può contenere, per l’accoglienza che caratterizza, sul tuo esempio, ogni donna del creato. Insegnaci ad accogliere chiunque venga a bussare alla nostra casa, per fare spazio a Colui che dello spazio è Signore.

Recita
Luca Pizzagalli, Tiziana Sensoli

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

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