Marco 9, 14-29: "Uno spirito muto...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, scesero dal monte e arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro.
E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Egli allora disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono.
Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall’infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!».
Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più». Gridando, e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi.
Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».

Meditazione
Quando Gesù ha a che fare con dei ragazzi spesso li trova in difficoltà. Addirittura come nel caso della figlia di Giairo, già addormentata nel sonno della morte.
Oggi incontra un ragazzo posseduto da uno spirito muto. Al di là della interpretazione degli spiriti muti nel Nuovo Testamento possiamo certo dire che questa realtà appartiene al mondo adolescenziale di tutti i tempi. I ragazzi sono muti, faticano a parlare, ad esprimere i loro sentimenti le loro paure, le loro fragilità. Oggi lo schermo di internet gli dà una bella mano nel nascondersi ancora di più dietro la maschera di una parola detta in chat o di una foto toccata e ritoccata ad arte per dire esattamente chi non si è!
Lo spirito muto colpisce anche oggi.
Eppure Gesù non va da quel ragazzo, come fanno molti genitori che a tavola continuano a stressarli chiedendo di parlare, di dire qualcosa. E' proprio il modo per farli chiudere di più. E magari poi quello stesso ragazzo perché non capace di vincere questa ulteriore frustrazione di una incapacità a parlare, va addirittura a farsi del male. Cosa faceva quel ragazzo del Vangelo? "Spesso si buttava nell’acqua e anche nel fuoco…."
No Gesù non va dal ragazzo ma dal padre del ragazzo. A lui chiede la responsabilità, a lui chiede di credere.
A noi adulti ci interpella e forse ci sgrida, come ha fatto oggi con i suoi discepoli. Perché?
Perché dimentichiamo spesso che solo lasciando il potere al Signore, solo entrando nella Sua volontà otteniamo la vera libertà, per noi e per i nostri figli. E la volontà di Dio la si conosce solo con la preghiera, con un intimo dialogo con Colui da cui sappiamo di essere amati. Don Bosco diceva che le chiavi delle porte del cuore dei giovani le ha solo Dio.
Grazie Signore per quando ci prendi per mano e ci sollevi dalla polvere come hai fatto oggi con questo ragazzo. E grazie perché mi ammonisci e hai pazienza con la mia incredulità, che però ti supplica sempre di credere.

Recita
Sabrina Boschetti

Musica di sottofondo
Arrangiamento musica con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

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