A Maria in dolce attesa (preghiera/poesia)



Testo della preghiera
Andavi al pozzo
e salutavi la gente;
la gente diceva: “buon giorno”
e tu rispondevi: “buon giorno”.

Andavi al forno
e cuocevi il tuo pane;
diceva il fornaio: “buon pranzo”
e tu rispondevi: “buon pranzo.

Andavi a letto
e ti accostavi al tuo sposo.
Giuseppe diceva: “buona notte”
e tu rispondevi: “buona notte”.

Andavi al Tempio
e pregavi il tuo Dio;
diceva il rabbino: “verrà”
e tu pensavi: “è venuto”.

Attraversavi il borgo;
le donne chiedevano: “quando?”,
e tu indicavi un mese.

E camminavi verso Betlemme;
Giuseppe chiedeva: “stai bene?”
e tu rispondevi: “sto bene”;
però procedevi con fatica
perché quel mese era arrivato
ed il bambino, d’ora in ora,
poteva chiedere la sua parte di sole o di luna.

C’era soltanto una capanna;
Giuseppe ti chiese: “va bene?”,
e tu rispondesti: “va bene”;
e il bimbo chiese la luna
e anche una stella cometa.

In cielo c’era ancora Gabriele
come quella mattina,
e in terra un accorrere di greggi
e un trapestare nella notte.

I pastori chiedevano: “è lui?”,
tu rispondevi: “è lui”.

Recita
Francesca Cevoli

Musica di sottofondo
A. Corelli. Sonata violino op. 5 no 8 Preludio. European archive. Diritti Creative Commons.

Preghiera di contemplazione
Nei nove mesi tra l’Annunciazione e il Natale Maria di Nazareth si recava ogni Sabato alla Sinagoga e pregava a voce alta con tutti (per gli Ebrei non esiste preghiera se non vocale): “Signore manda a noi il Messia”. Nel suo cuore però Ella pensava: “Il Messia è già venuto. Il Signore ha mantenuto le sue antiche promesse. Il cuore di Gesù batte già vicino al mio cuore. Deve soltanto rivelarsi al mondo con la sua nascita”. Lo esprime bene Adriana Zarri, una delle prime donne teologhe con questa poesia.

 

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