Quando la preghiera sconfina nella magia?

Se intesa malamente la preghiera diventa un rituale magico. Quando succede questo?
Per capirlo occorre capire anzitutto cos'è la magia.


"La magia rappresenta il desiderio di onnipotenza dell’uomo, la sua aspirazione a controllare gli eventi presenti e futuri, assoggettando al suo volere le potenze occulte per porle al proprio servizio ed ottenere, così, un potere soprannaturale sul prossimo” (dal Catechismo della Chiesa Cattolica).

 

Quindi potremmo dire che una preghiera è magica quando si riduce ad una mera pratica rituale con la quale si cerca di conformare la volontà di Dio alla nostra, in forza delle parole dette o dei gesti compiuti.

 

Il più delle volte ciò avviene per ignoranza, in una maniera del tutto inconsapevole. Ad esempio, quando si pensa di poter ottenere una determinata grazia con una preghiera, piuttosto che con un’altra, come se esistessero preghiere più o meno potenti in grado di produrre miracoli a richiesta, prescindendo dalla fede e dall’umile abbandono in Dio. Alla stessa maniera quando ci si convince di poter "forzare" la volontà di Dio in conseguenza dell’esatta esecuzione di un rito o di un gesto. 

Per capirci: potremmo anche aspergere interamente un posseduto di acqua santa, fargli baciare la Croce e contornarlo di reliquie, ma di certo non riusciremo a liberarlo dalla presenza degli spiriti maligni se di base al nostro agire non poniamo la fede in Dio e nella sua divina misericordia.

 

 

 

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