L'uomo di oggi, come l'uomo delle caverne, sente un bisogno infinito di felicità. Allo stesso tempo l'uomo digitale, come l'uomo primitivo, prende consapevolezza dei suoi limiti, di essere creatura destinata alla morte.
Allora cerca nella esperienza religiosa la via per superare la sua finitezza e raggiungere la felicità, perchè sperimenta che una vita senza trascendenza non ha senso compiuto.
Qui nasce la preghiera, cioè l' interpellare Colui che è infinitamente più grande e più sproporzionato rispetto alla nostra effimera realtà umana, Colui che chiamiamo: Dio.
Non esiste un uomo che non prega. Esiste solo un uomo che non sa di pregare.