
L’idea che qualcuno possa contestare la validità della preghiera ascoltata rispetto a quella letta o recitata nasce probabilmente da una concezione tradizionale della preghiera come atto esclusivamente attivo e verbale.
Un certo tipo di spiritualità vuole che sia l'uomo ad andare verso Dio, per cui anche la preghiera deve essere qualcosa che faccio io per Dio. Non è vero! Nel Cristianesimo è Lui a venire incontro a noi. Per cui il primo movimento della preghiera deve essere l'ascolto di Dio, della Sua Parola.
Nella Bibbia, in più occasioni, Dio invita il suo popolo all’ascolto prima ancora che alla parola:
“Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore” (Dt 6,4).
“Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta” (1Sam 3,9-10).
Ascoltare quindi una preghiera in audio ci mette, dunque, nella disposizione di ascolto e di accoglienza, permettendoci di ricevere la Parola di Dio e le parole della Chiesa in modo più profondo.
I Padri del Deserto insegnavano che, facendo vibrare l’aria con la preghiera, questi pensieri maligni venivano respinti e scacciati.
Da questo punto di vista, l’ascolto di una preghiera ha lo stesso potere della recitazione o del canto, perché il suono stesso della preghiera purifica l’ambiente spirituale e protegge chi ascolta dai pensieri negativi.