Giovanni 14,7-14: "Il segno e il significato". (Commento di padre Silvano Fausti)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Giovanni 14,7-14

Testo del Vangelo
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

Recita
Simona Mulazzani

Musica di sottofondo
P.H.Erlebach. Halleluja. Performer Michel Rondeau. Diritti Creative Commons. musopen.org

Meditazione
Padre Silvano Fausti
Brano audio tratto da www.gesuiti-villapizzone.it

Meditazione
Filippo gli domanda: “Mostrami il Volto. Il Volto sono io, non mi hai ancora visto?”.
Questo è anche un accorgimento per noi lettori. A questo punto era un anno e mezzo più o meno che i discepoli erano con lui; in Giovanni i discepoli sono stati con Gesù circa due anni.
Siamo stati con lui, ma abbiamo visto il Volto del Padre? Cosa abbiamo visto in lui?
Gesù dice: “Chi ha visto me, ha visto il Padre”.
È il compendio di tutto il Vangelo questa affermazione di Gesù. Chi ha visto me, il Figlio amato dal Padre e che ama i fratelli, ha visto esattamente il Padre, perché solo il Figlio è uguale al Padre. Cioè l’uomo Gesù è la rivelazione piena di Dio.
E perché non l’hanno visto? Perché si aspettavano un altro Dio. È come stare insieme ad una persona e non conoscerla, capita spessissimo. Così i discepoli che gli erano stati insieme non riconoscono Gesù risorto, perché? Perché non l’hanno mai conosciuto, per questo non lo riconoscono.
Cioè tante volte c’è una conoscenza superficiale che non arriva mai alla conoscenza profonda. In altre parole ci chiediamo: cosa ho visto di Gesù nel percorso del Vangelo? Perché ciò che Gesù ha fatto sono dei segni. Sono cose utilissime i segni: se voi entrate in Milano trovate più cartelli con su scritto “centro città”. Uno che sta lì a guardare quel segno non vedrà mai il centro città. Quando leggiamo il Vangelo, o quando stiamo con le altre persone, più o meno leggiamo in quel modo, leggiamo il segno senza capire il significato, il mistero che c’è dietro, che esige il coinvolgimento, l’impegno, l’andarci di persona.

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