Matteo 21, 33-43.45: "Di chi è questa vigna?" (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.
Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?».
Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
“La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo;
questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi”?
Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».
Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.

Meditazione
Ciò che Ti dico si compirà e sorgerà il regno nostro. Ti ripeto che domani stesso Tu vedrai questo docile gregge gettarsi al primo mio cenno ad attizzare i carboni ardenti del rogo sul quale Ti brucerò per essere venuto a disturbarci. Perché se qualcuno piú di tutti ha meritato il nostro rogo, sei Tu.

E’ il capolavoro di Dostoevskij, "La Leggenda del Grande Inquisitore", un mini racconto contenuto nel romanzo “I fratelli Karamazov". Un racconto immaginato di tipo allegorico, ambientato in Spagna ai tempi della Santa Inquisizione che narra il ritorno di Cristo sulla terra dopo quindici secoli dalla morte. E come la prima volta viene ancora ucciso, anzi bruciato al rogo, dal questo grande inquisitore, il quale lo accusa di avere seminato confusione in una chiesa che si è ormai consolidata e strutturata, e lo rimprovera di voler portare la libertà ad un popolo che è incapace di usufruirne, poiché un popolo felice non può essere libero, ma deve essere sottoposto ad un potere autoritario che decida per lui. E’ interessantissimo. Andatevelo ad ascoltare nei brani correlati.
E’ il miglior commento al Vangelo di oggi. Cosa fanno questi vignaioli? Esattamente quello che fa il grande inquisitore. Si impossessano della vigna la organizzano e si prendono i frutti. Il problema è che quella vigna non è loro. Gli è stata solo affidata. Quella vigna nel racconto evangelico rappresenta il popolo che Dio si è scelto, eletto e santificato e che poi ha affidato ai capi affinché lo custodissero. Ma questi una volta ricevuto il dono da amministrare lo hanno fatto proprio, rivoltandosi contro il datore di lavoro, e uccidendo tutti coloro che in qualche modo gli ricordavano questa appartenenza. Così Dio il creatore è stato ucciso dalle sue creature. Che cosa imbarazzante! Eppure è una storia che continua anche oggi.

Recita
Gennj Fabbrucci

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

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