Luca 2, 41-51: "Cercatori di Dio". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Testo del Vangelo
I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.
Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore e Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

Meditazione
Mentre leggevo questo Vangelo ho immaginato la scena di Giuseppe e Maria che presi da preoccupazione si recano a cercare Gesù che avevano perso a Gerusalemme, e alla fine ho capito che non era Gesù ad essersi perso; Lui era perfettamente al Suo posto ad occuparsi delle cose del Padre Suo. Al contrario erano i suoi genitori ad averlo perso e confrontando questa scena con la realtà di tutti i giorni ho pensato che capita spesso anche a noi di perdere Gesù presi da mille preoccupazioni e problemi quotidiani.

Così anche noi come Giuseppe e Maria corriamo a cercarlo e purtroppo spesso questo coincide solo quando le situazioni che affrontiamo sono più grandi di noi e quindi ci ricordiamo di Gesù solo quando ne abbiamo strettamente bisogno.

Questo atteggiamento potremmo modificarlo imparando proprio da Giuseppe e Maria che al contrario di noi hanno cercato Gesù perché in quanto loro figlio lo amano e in quel momento avevano perso la cosa più bella della loro vita.

Poi nella risposta che Gesù da ai suoi genitori sta tutta la bellezza di questo brano. Lui ci fa sapere che è sempre al suo posto e che per cercarlo non dobbiamo affannarci tanto. E' sufficiente desiderarlo e amarlo.

ispirandoci ai genitori di Gesù possiamo considerarci anche noi facenti parte di un disegno d'amore e allo stesso tempo cercatori di Dio.
Così come Giuseppe e Maria hanno accettato coraggiosamente di entrare a far parte di un Mistero più grande di loro anche noi dovremmo forse fare lo stesso e accettare di entrare a far parte del progetto di Dio cercando di darvi compimento.

 

Recita
Emily Lepri

Musica di sottofondo
Arrangiamento con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

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