Giovanni 15, 1-8: "Agganciati a Gesù...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

Meditazione
Chissà se vivendo ai giorni nostri Gesù non avrebbe usato un paragone diverso da quello dei tralci e della vite? Chissà ad esempio se non avesse preso come metafora quella di Internet.
Provo a simulare. Gesù è il web (la rete), il Padre la connessione e noi siamo i link. Se un link non si aggancia al web si distacca anche dagli altri link. La rete web è una struttura formata da nodi a cui ciascuno accede con dei link. Se non mi collego rimango fuori dalla comunicazione; parafrasando il Vangelo se non entro nel web rimango solo e destinato alla solitudine di uno schermo senza volti. Ovviamente la cosa più importante è la connessione. Senza quella non funziona nulla. Il discorso sarebbe più complesso, perché come sapete il web è solo uno dei tanti servizi di Internet. Ma il contenuto di fondo è che la relazionalità della Rete funziona se i collegamenti sono sempre attivi: qualora un nodo o un collegamento fosse interrotto, l’informazione non passerebbe e la relazione sarebbe impossibile. La reticolarità della vite nei cui tralci scorre una medesima linfa dunque non è molto distante dall’immagine di Internet. La Chiesa, infatti, è un corpo vivo se tutte le relazioni al suo interno sono vitali. Quindi o ci agganciamo a Gesù o muoviamo nella nostra solitudine.

Recita
Massimo Alberici

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

 Vangelo di Giovanni 15, 1-8

 

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