Quis est homo, qui non fleret



Parte quinta
Quis est homo, qui non fleret

Testo della preghiera
Quis est homo, qui non fleret,
Matrem Christi si vidéret
in tanto supplício?
Quis non posset contristári,
Christi Matrem contemplári
doléntem cum Filio?
Pro peccátis suae gentis
vidit Jesum in torméntis
et flagéllis subditum.

Traduzione
Chi non piangerebbe
al vedere la Madre di Cristo
in tanto supplizio?
Chi non si rattristerebbe
al contemplare la pia Madredolente accanto al Figlio?
A causa dei peccati del suo popolo
Ella vide Gesù nei tormenti,
sottoposto ai flagelli.

Autore
Giovanni Battista Pergolesi

Suona
European Archive. musopen.org. Diritti Creative Commons

Immagine
Sorelle clarisse di Sant'Agata Feltria

 

Preghiera tradizionale

Stabat Mater ("Stava la madre") è una preghiera - più precisamente una sequenza - del XIII secolo attribuita a Jacopone da Todi.
La prima parte della preghiera, che inizia con le parole Stabat Mater dolorosa ("La Madre addolorata stava") è una meditazione sulle sofferenze di Maria, madre di Gesù, durante la crocifissione e la Passione di Cristo. La seconda parte della preghiera, che inizia con le parole Eia, mater, fons amóris ("Oh, Madre, fonte d'amore") è una invocazione in cui l'orante chiede a Maria di farlo partecipe del dolore provato da Maria stessa e da Gesù durante la crocifissione e la Passione.
Nel corso dei secoli essa si è affermata come preghiera molto popolare perché accompagnava il rito della Via Crucis e la processione del Venerdì Santo, e come canto amatissimo dai fedeli, non meno che da intere generazioni di musicisti colti, da Scarlatti a Vivaldi, da Rossini a Pergolesi.
Giovanni Battista Pergolesi (1710-1736) compose lo Stabat Mater nel 1735, a qualche mese dalla morte. La composizione gli fu commissionata dalla laica confraternita napoletana dei Cavalieri della Vergine dei Dolori di San Luigi al Palazzo, per officiare alla liturgia della Settimana Santa.
Pergolesi suddivide la sequenza in una serie di dodici duetti ed arie solistiche, così come era di prassi nel XVIII secolo.

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