Vangelo



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 16, 13-19

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». 
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Recita
Sara Urbinati

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Meditazione
Il brano appena ascoltato è preso dal film “L’amore inatteso”, un film francese quasi totalmente sconosciuto al pubblico italiano. Eppure un film davvero interessante. Forse dovremo aiutarci di più nel consigliarci film autenticamente spirituali. Ho letto nei Re-pray che qualcuno già l’ha fatto, e sarebbe bello in futuro fare una chat ad hoc su Pregaudio…chissà! Negli allegati poi trovate qualche minuto in più rispetto al brano appena ascoltato.
Ebbene Antoine, avvocato ateo, fa la scoperta di Gesù attraverso un percorso di catechesi e qui fa la sua bella professione di fede meravigliando tutti i presenti.
Così nel Vangelo. Gesù fa fare il medesimo percorso ai suoi discepoli con tanto di esame finale. E Pietro oggi stupisce tutti, Gesù compreso. Qui conquista inconsapevolmente il titolo di primo Papa.
Quando allora diventiamo credenti credibili? Quando prendiamo consapevolezza di chi è Gesù per noi. E questo accade sovente con una professione di fede. Dio non è più il Dio del cielo, ma è il Dio della mia vita. Non è più soltanto un conoscere Gesù, ma un riconoscerlo. Perché il rischio più terribile è quello di conoscerlo, ma non di riconoscerlo. Ricordate la pagina di Vangelo dove arrivati alle porte del Regno alcuni dicono: noi ti conosciamo. Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. Ed egli risponde loro: Non vi conosco, non so di dove siete. Gesù non li conosce perchè di fatto non ha mai avuto a che fare con loro. Diciamo che è stata una relazione di amore platonico, come le ragazzine con le star del cinema. Certo loro han piene le pareti dei loro bei volti, ma questi attori se ne stanno a migliaia di chilometri nei loro palazzi stellari, del tutto ignari delle loro fans.
Non ci capiti anche noi di amare così il Dio di Gesù Cristo.

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