Vangelo



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 21, 31-46

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Recita
Valentina Rastelli

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Meditazione
“Io e i miei fratelli non siamo dei facchini della carità”. Siamo degli innamorati di Cristo non siamo dei facchini, degli impiegati della carità, ho paura di queste parole".
E' una citazione di don Oreste Benzi che risponde ad alcuni giornalisti, i quali lo avevano etichettato come un facchino della carità dato il lavoro immenso che lui e la sua comunità, la Papa Giovanni XXIII, portava e  porta avanti nei confronti dei poveri e degli ultimi della società.
Don Oreste reagisce. Il cristiano non opera la carità come fosse una professione. Lo fa semplicemente perché è innamorato di Gesù. E un cuore innamorato si dona, automaticamente. Invece un cuore che non si dona non è innamorato. Magari teorizza sul come e cosa bisogna fare per vincere la povertà, ma non agisce. Manca dell’umiltà dei piccoli gesti. Vorrebbe costruire acquedotti per portare acqua in Africa ma non sa dare un bicchier d’acqua al piccolo vicino a lui. Allora vi lascio con le parole di don Oreste, in una vecchia registrazione che la Papa Giovanni ci ha concesso...

Allora sì che viene fuori: “Avevo fame, mi avete dato da mangiare” (Mt 25,35), che vuol dire “mi avete imboccato non mandato solo un container di fagioli - ottimi - però mi avete imboccato”.
“Avevo sete mi avete dato da bere” (Mt 25,35). “Ero ignudo e mi avete vestito” (Mt 25,36), mi avete lavato, mi avete pulito il sederino, mi avete profumato. Significa questo, uno o cento, non guardare la quantità guarda la volontà di Dio che ti dice anche la quantità. Non ti tirare mai indietro. “Ero in carcere e mi avete tirato fuori” (Mt 25,36), ero drogato e mi avete raccolto, ero sulla strada. Questo lo posso dire: “Il Signore mi farà fare un sacco di purgatorio”. Nelle prostitute mi ha sempre colpito il fatto di vederle al freddo d'inverno, le portiamo tutte dentro. Io farò una proposta prima di andarmene a casa, farò una proposta al Signore perché mi hanno invitato al Simposium dei Vescovi europei e mi daranno un po' di minuti per parlare ed io dirò: “Le nostre chiese staranno aperte di giorno se saranno aperte di notte, ma se di notte saranno chiuse di giorno non ci sarà nessuno”.

Qua ce n'è per tutti! Ma, vedrete, confrontandovi con le "Esercitazioni quaresimali", che cominciano proprio oggi, ci sono anche vescovi illuminati, capaci di rispondere alle provocazioni di don Oreste Benzi. Allora l'invito oggi è di buttarvi in queste "Esercitazioni quaresimali". Se collaboriamo tutti, certamente ci aiuteremo ad approfondire il Vangelo e a far maturare la nostra vita di cristiani.

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