Dio ascolta le nostre preghiere?

...e se le ascolta le esaudisce?

Sant'Agostino spiega così la questione. Dio ci ascolta e ci esaudisce sempre tranne quando: petimus male, petimus mali, petimus malo.

Gioca, se così possiamo dire, con le parole latine, e dice una cosa molto seria: Se non riusciamo a pregare  e se ci sembra che la nostra preghiera non è esaudita, è perché preghiamo preghiamo malamente, siamo malvagi e chiediamo cose malvage

Quando S. Agostino dice che preghiamo “mali”, vuol dire che preghiamo con atteggiamento malvagio, mettendoci di fronte a Dio come se avesse fatto male le cose e si strumentalizza Dio per  sanare tutte le cose che secondo noi vanno male, chiedendo con superbia che venga fatta non la  volontà di Dio, ma la nostra. 

Preghiamo poi "male", cioè malamente con la mente e il cuore incline al male. Preghiamo nel peccato. A questo punto siamo fuori dalle condizioni indispensabili per accingerci alla preghiera degnamente. Colui che prega non otterrà quanto richiesto se non prima di aver sperimentato di aver agito con il cuore puro, rinnovato, rimuovendo dal proprio cuore tutta la caligine dell’egoismo che lo rende sordo all’eco dell’amore di Dio.

Infine secondo l’insegnamento sempre di S.Agostino, preghiamo "mala", chiediamo cioè cose cattive; è ovvio che per chiedere cose buone occorre l’aiuto dello Spirito Santo, in quanto la preghiera ha lo scopo  unico di farci entrare nella volontà di Dio è questa è unicamente opera dello Spirito. Non ha senso uno zelo nella preghiera senza una purificazione interiore, perché la preghiera deve sgorgare dalla pienezza del cuore e se questi è colmo d’amore, pregherai per il bene di tuo fratello.

 

DISCORSO 77/B SULLA DONNA CANANEA La fede e la preghiera assidua della cananea strappò a Cristo il miracolo.

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